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ABC con tutte le novità del nuovo anno scolastico / Abilitazione all’insegnamento

ABC con tutte le novità del nuovo anno scolastico / Abilitazione all’insegnamento

Cambiano le regole per diventare insegnanti nelle scuole medie e superiori. Per effetto della Buona Scuola tutti i laureati potranno partecipare a concorsi a cattedra, a patto che abbiano conseguito 24 crediti universitari in settori formativi psico-antropo-pedagogici o nelle metodologie didattiche. Il Miur ha appena emanato il decreto che fa chiarezza su quali crediti conseguire, in quali strutture, annunciando prezzi calmierati (gratis per laureandi, fino ad un massimo di 500 euro per chi è laureato) per il loro conseguimento.

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Abilitazione all’insegnamento all’estero: tabelle di valutazione MIUR

Abilitazione all’insegnamento all’estero: tabelle di valutazione MIUR

Quella che pare essere una sorpresa, in realtà è una notizia che gratifica coloro che hanno deciso di intraprendere e sostenere il percorso di abilitazione all’insegnamento all’estero.

Arriva direttamente dal MIUR, che attraverso le nuove tabelle di valutazione dei titoli, ha dimostrato di concedere lo stesso trattamento agli abilitati in paesi esteri, ovvero pari a coloro che invece scelgono di abilitarsi in Italia con step rivisti, riesaminati più e più volte e talvolta appesantiti con inevitabili conseguenze sull’umore e sulle speranze di quanti ambiscono a sedere in cattedra. In realtà tale deliberazione  viene dettata proprio dall’Unione Europea: il Ministero è chiamato ad adeguare la tabella di valutazione al fine di evitare  procedure d’infrazione, o conseguentemente delle sanzioni, da parte dell’Unione Europea.

 

Ricordiamo infatti che attualmente e con adesione considerevole da parte dell’utenza, è  possibile seguire all’Estero corsi specifici che permettono di ottenere l’abilitazione all’insegnamento ed anche la specializzazione sul sostegno. Ciò spinge tantissimi aspiranti docenti a tentare tale possibilità, sempre più spesso motivati dal desiderio di conseguire un titolo in realtà e con iter caratterizzati da snellezza burocratica ma di medesima caratura in fatto di preparazione e formazione didattica pedagogica.

Sostanzialmente, per capirne di più, è sufficiente analizzare quanto viene attestato con l’importantissima ed attesissima nuova tabella di valutazione titoli allegata al DM 374 del 1° giugno scorso che riapre le graduatorie di istituto. Quindi i titoli conseguiti all’Estero sono equiparati a quelli conseguiti secondo i percorsi di abilitazione italiani ( Sis, Pas, Tfa) e prevedono il medesimo punteggio.

Nel dettaglio tecnico, alle abilitazioni conseguite all’estero viene assegnato un punteggio pari a:

8 punti: se il titolo manca di un giudizio finale;
4 punti: se il punteggio è inferiore a 60;
5 punti: se il punteggio è compreso tra 60 e 65;
6 punti: se il punteggio è compreso tra 66 e 70;
7 punti: se il punteggio è compreso tra 71 e 75;
8 punti: se il punteggio è compreso tra 76 e 80;
9 punti: se il punteggio è compreso tra 81 e 85;
10 punti: se il punteggio è compreso tra 86 e 90;
11 punti: se il punteggio è compreso tra 91 e 95;
12 punti: se il punteggio è compreso tra 96 e 100.
Gli stessi punteggi sono assegnati per i corsi di abilitazione sostenuti in Italia. Per entrambi poi è prevista una maggiorazione pari a:            S.I.S.S.- 54 punti;                                                TFA- 66 punti;                                                  Laurea in Scienze della formazione primaria (per i docenti della scuola dell’infanzia e primaria)- 72 punti.

Abilitazioni estere: il punteggio assegnato varia a seconda del titolo con il quale sia stato omologato dal MIUR. Ad esempio, se l’abilitazione estera è stata riconosciuta analoga al TFA, il docente otterrà un punteggio pari a 66 punti.

http://www.istruzione.it/graduatoriedistituto/allegati/dm374_17.zip

Un successo ed il riconoscimento di impegno e sacrificio profuso nello studio per quanti hanno scelto un iter di formazione diverso e hanno investito su una realtà di specializzazione di altissimo livello ma che evidenzia la possibilità di abilitarsi con una soluzione più rapida e all’avanguardia. Un diritto che rivoluziona alcune metodologie e tenta di chiudere a pregiudizi pesanti ed opprimenti.

Il conseguimento dell’abilitazione all’Estero viene regolarmente riconosciuto in Italia con l’omologazione del titolo conseguito e vede sempre un numero crescente di candidati attraversare fasi di specializzazione più esili rispetto a quelle previste nel nostro Paese con un notevole alleggerimento di sforzi senza tuttavia intaccare la necessità di una irrinunciabile, adeguata, e ricercata preparazione nel settore in questione con una vasta possibilità di scelta multidisciplinare. Inoltre a fare la differenza anche la possibilità di confrontarsi con culture internazionali e avviare una fase di crescita in contesti nuovi.

È opportuno sottolineare  che con la recente introduzione del Fit, tirocinio formativo triennale, diventare insegnante in Italia diventa attualmente ancora più complesso e gli aspiranti docenti trovano ulteriori difficoltà per ottenere il titolo post universitario tendendo in maniera incisiva verso il precariato lungo. Il Fit prevede valutazioni in itinere e finali delle competenze e delle attitudini professionali degli aspiranti docenti. Non consegna più la cosiddetta “abilitazione” e per giungere al ruolo ci saranno dei passaggi graduali articolati in un percorso di tirocinio. Il primo concorso è previsto per il 2018, poi partirà la formazione triennale.

Rivolgersi ad istituti universitari all’estero significa optare per una strada conveniente e caratterizzata da step decisamente più agevoli che concedono un risultato immediato e a tutti gli effetti riconosciuto.

Come ottenere il riconoscimento del titolo di abilitazione conseguito all’estero: Concluso il percorso abilitante, per lo studente è necessario avviare le richieste per il riconoscimento in Italia per esercitare finalmente la professione ed entrare nelle graduatorie. Le modalità non sono assolutamente complesse.     Al Miur, Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e l’Autonomia Scolastica, va chiesta la ratifica dell’abilitazione all’insegnamento all’estero. Il riconoscimento può riguardare titoli conseguiti nei Paesi dell’Unione Europea o in Paesi non comunitari. La richiesta può essere inoltrata, secondo la direttiva 2005/36/CE, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 206 del 6 novembre 2007, per i seguenti ruoli:

  • docente di scuola dell’infanzia;
  • docente di scuola primaria;
  • docente di scuola secondaria di primo grado;
  • docente di scuola secondaria superiore.

Con universitaeuropa.it puoi avere accesso ai percorsi di abilitazione e grazie ad un accurato e professionale servizio di tutoraggio sarai seguito e sostenuto in tutte le fasi.

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bonus insegnanti

L’importanza della formazione

Il bonus 500 euro c’è, sarà rinnovato con 350 milioni stanziati nella finanziaria. Soldi anche per i contratti, anche se le cifre di cui si parla non basteranno a soddisfare lavoratori e sindacati.

Il finanziamento per l’autoaggiornamento dei docenti è confermato anche per il prossimo anno. Nessuna indiscrezione, invece, per quanto riguarda la modalità di erogazione: se la cifra sarà versata sui conti dei docenti o se sarà inviata una “card”. Due modalità che presuppongono due diversi modi di spendere i soldi. Questione di non poco conto, dato che alcuni docenti ci segnalano la necessità di iscriversi a corsi di formazione entro le prossime settimane.

Altra questione, invece, per il rinnovo dei contratto. Il Ministro ha anticipato che il 2017 sarà l’anno del rinnovo dei contratti, scaduti da 7 anni. Nella finanziaria saranno stanziati circa 2miliardi di euro per tutta la pubblica amministrazione, una cifra che potrebbe impressionare, soprattutto se si pensa al blocco di questi anni, ma che in realtà non copre neppure il fabbisogno della scuola, stimato dai sindacati in 3 miliardi.

Altra questione riguarda la modalità di erogazione degli aumenti contrattuali: se saranno dati a pioggia o erogati in base a criteri meritocratici.

Ci attende un autunno e inverno di forti novità, con uno scontro all’orizzonte tra Governo e sindacati che potrebbe sfociare anche in forti contestazioni, alla vigilia di un referendum costituzionale di grande impatto politico.

calendario

Calendario scolastico 2016-2017: inizio della scuola, vacanze scolastiche e ponti

CALENDARIO SCOLASTICO 2016/2017

Gli studenti e i loro genitori possono già scoprire non solo quando inizia la scuola, ma anche quando finirà e in quali giorni ci saranno le vacanze di Natale e quelle di Pasqua.
Di seguito vi riportiamo i giorni di festa nazionali, in cui tutte le scuole sono chiuse, e più sotto i calendari dell’anno scolastico 2016/2017.

Vi ricordiamo che di solito ogni scuola può decidere di aggiungere uno o due giorni di vacanza durante l’anno, che si aggiungono ai giorni di chiusura stabiliti dalla singola Regione.

Altra cosa da ricordare è che la chiusura delle scuole dell’infanzia è prevista per il 30 giugno 2017, mentre per quanto riguarda la fine delle lezioni nella scuola primaria, le medie e le superiori, i giorni sono stabiliti dai calendari scolastici che trovate di seguito.

 

Giorni di festa nazionale (chiusura in tutta Italia):

  • 1 novembre (Tutti i Santi)
  • 8 dicembre
  • 25 e 26 dicembre
  • 1 gennaio (Capodanno)
  • 6 gennaio (Epifania)
  • domenica di Pasqua e Lunedì dell’Angelo (16 e 17 aprile 2017)
  • 25 aprile (Festa della Liberazione)
  • 1 maggio (Festa del Lavoro)
  • 2 giugno (Festa della Repubblica)
ITP

Diventare insegnanti, Miur: anche gli ITP devono abilitarsi.

Il Ministro Giannini risponde all’interrogazione della sen. Saggese sul valore abilitante del diploma di scuola secondaria superiore per ITP (insegnante tecnico pratico), affermando il principio che la formazione deve essere completata con apposito corso di abilitazione.

incontro

Valutazione del docente neoassunto, che ruolo ha il dirigente scolastico?

La valutazione finale del periodo di formazione di prova del docente neoassunto spetta al dirigente scolastico, tenuto conto del parere e espresso dal Comitato per la valutazione dei docenti; si tratta tra l’altro di parere che il comma 4 dell’art.13 del D.M. n.850 del 2015 afferma essere non vincolante per il dirigente il quale può discostarsene con atto motivato.

bilancia

Supplenti con più di 36 mesi di servizio vanno stabilizzati

E’ stata sottoposta oggi all’attenzione della Corte Costituzionale la legittimità delle norme sulle supplenze contenuta nella legge 124/99.

Giudice relatore Giancarlo Coraggio. Da più parti è stata invocata la legge La Buona Scuola, che ha già stabilizzato 86 mila docenti. Ma per i legali Avv. Galleano e De Michele la misura è insufficiente, la riforma non ha risolto il problema.

“Non tutti coloro che hanno fatto 36 mesi o diversi anni di insegnamento – ha evidenziato Galleano – sono stati stabilizzati: molti sono rimasti fuori. E anche il concorso non risolve il problema, perché non c’è una sanzione per chi ha commesso un abuso” ricorrendo a ripetuti contratti a termine. C’è poi “l’assurdità della triennalità” prevista dalla riforma per cui “non si può più assumere chi ha superato i 36 mesi, il che implica il ricorso a nuovi insegnati, l’aumento del precariato e la dispersione dell’esperienza nell’insegnamento”.

Secondo De Michele, inoltre, “se la Corte non interviene, si creerà un caos giudiziario con richieste di risarcimento alla Corte di Strasburgo contro lo Stato italiano per violazione della normativa comunitaria”.

L’Avv. dello Stato, Gabriella D’Avanzo sostiene che anche le misure introdotte dalla ‘buona scuola’ “recepiscono le direttive europee” e “puntano fin dall’anno scolastico 2016-2017 alla totale esautorazione delle graduatorie” mettendo in atto un “piano straordinario di assunzioni di 86 mila unità” e “tre concorsi che consentiranno l’immissione di 65 mila docenti”.

LA D’Avanzo ha chiesto quindi che la questione sia dichiarata infondata.

Avevano chiesto la parola anche i legali di Cgil, Gilda-Unams e Codacons, ma essendosi costituiti tardivamente, gli interventi non sono stati ammessi.