Supplenti con più di 36 mesi di servizio vanno stabilizzati

E’ stata sottoposta oggi all’attenzione della Corte Costituzionale la legittimità delle norme sulle supplenze contenuta nella legge 124/99.

Giudice relatore Giancarlo Coraggio. Da più parti è stata invocata la legge La Buona Scuola, che ha già stabilizzato 86 mila docenti. Ma per i legali Avv. Galleano e De Michele la misura è insufficiente, la riforma non ha risolto il problema.

“Non tutti coloro che hanno fatto 36 mesi o diversi anni di insegnamento – ha evidenziato Galleano – sono stati stabilizzati: molti sono rimasti fuori. E anche il concorso non risolve il problema, perché non c’è una sanzione per chi ha commesso un abuso” ricorrendo a ripetuti contratti a termine. C’è poi “l’assurdità della triennalità” prevista dalla riforma per cui “non si può più assumere chi ha superato i 36 mesi, il che implica il ricorso a nuovi insegnati, l’aumento del precariato e la dispersione dell’esperienza nell’insegnamento”.

Secondo De Michele, inoltre, “se la Corte non interviene, si creerà un caos giudiziario con richieste di risarcimento alla Corte di Strasburgo contro lo Stato italiano per violazione della normativa comunitaria”.

L’Avv. dello Stato, Gabriella D’Avanzo sostiene che anche le misure introdotte dalla ‘buona scuola’ “recepiscono le direttive europee” e “puntano fin dall’anno scolastico 2016-2017 alla totale esautorazione delle graduatorie” mettendo in atto un “piano straordinario di assunzioni di 86 mila unità” e “tre concorsi che consentiranno l’immissione di 65 mila docenti”.

LA D’Avanzo ha chiesto quindi che la questione sia dichiarata infondata.

Avevano chiesto la parola anche i legali di Cgil, Gilda-Unams e Codacons, ma essendosi costituiti tardivamente, gli interventi non sono stati ammessi.